Laboratorio
Il Centro di Biotecnologie è una struttura di ricerca clinica e sperimentale a servizio di una realtà ospedaliera altamente specializzata quale l’A.O.R.N.”A.Cardarelli”, pertanto le attività sperimentali si interfacciano costantemente con le esigenze cliniche, dando luogo ad una realtà in continua evoluzione. La ricerca in campo epatico, iniziata nel 1992, prima sul ratto e poi sul maiale e concernente l’utilizzo di epatociti allo/xenogenici nelle insufficienze epatiche acute e croniche, ha portato alla messa a punto di un prototipo di fegato bioartificiale, sperimentato in un Trial Multicentrico autorizzato dal Ministero della Sanità su 14 pazienti affetti da insufficienza epatica acuta in attesa di trapianto di fegato. Il finanziamento, ottenuto dal MIUR, ha portato all’evoluzione tecnico-ingegneristica del fegato bioartificiale che, miniaturizzato e caricato con epatociti suini o umani (questi ultimi provenienti da resezioni epatiche o da fegati scartati per il trapianto d’organo), può essere usato come biosensore cellulare. Infine, il know-how accumulato nel corso degli anni circa l’isolamento, le tecniche di preservazione e la coltura di epatociti, ha consentito di mettere a punto la metodica di criopreservazione di queste cellule in azoto liquido allo scopo di creare una banca di epatociti umani da mettere a disposizione per le diverse esigenze sperimentali di gruppi di ricerca a livello nazionale ed internazionale. Il Centro dal 2001 collabora con l’Harvard Medical School di Boston, allo studio delle proprietà citoprotettive, anti-infiammatorie ed anti-apoptotiche di nuove molecole. Sono stati realizzati, su animali di grossa taglia, tre modelli che mimano l’inevitabile danno provocato dall’ischemia e dalla successiva riperfusione durante le procedure di espianto e impianto d’organo.
Dal 2006 il Centro di Biotecnologie è, infine, impegnato nella realizzazione di tecniche di isolamento delle isole da pancreas umano al fine di realizzare trapianti per la terapia del diabete mellito di tipo 1. Il trapianto di isole pancreatiche rappresent,a oggi, un’alternativa emergente rispetto alla terapia insulinica. Tuttavia, i limiti legati alla complessità delle procedure di isolamento e purificazione, alla perdita di un gran numero di isole nell’immediato post-trapianto a seguito degli imponenti fenomeni infiammatori, ne hanno finora ostacolato l’immediata applicabilità su larga scala. Presso il Centro sono allo studio modelli animali di trapianto di isole allo scopo di testare l’azione citoprotettiva di molecole innovative e di indagare sui meccanismi intracellulari connessi a tali effetti.